Territorio
La Lana: quando un territorio si identifica totalmente con ciò che produce
Se percorriamo un itinerario che da Biella ci porta a Borgosesia (nella vicina Valsesia) stiamo camminando sicuramente sulla Strada della Lana. Cinquanta kilometri che ci immergono in reperti archeologici industriali, ciminiere che ci rimandano indietro di un secolo quando la seconda rivoluzione industriale faceva del territorio biellese la culla dei lanifici d’Italia. A Borgosesia un tempo c’era il più importante mercato laniero della zona e viaggiare verso questa meta ci immerge nella nostra storia, ci rende consapevoli del nostro passato e di conseguenza anche del nostro presente. Molti di questi lanifici hanno resistito alla guerra, al boom economico, alla globalizzazione, alla crisi finanziaria e si possono ancora sentire le sirene che annunciano la fine di un turno, le voci degli operai che escono dopo le otto ore di lavoro. Ha resistito la qualità, il fare le cose ben fatte, con le materie prime migliori, la lana, i macchinari più all’avanguardia, evoluzione delle prime macchine tessili portate da Manchester dalla famiglia Sella. In Valsessera, al confine orientale della provincia di Biella troviamo la fabbrica della Ruota con all’interno una mostra permanente che appunto ci illustra il mondo della Lana e della sua antica lavorazione.
Natura incontaminata
Biella è una città tranquilla, chiunque lo potrà confermare. E’ immersa in paesaggi naturali incontaminati, dalle colline moreniche della Serra, alle Alpi che la proteggono a nord alle Baragge che caratterizzano la zona pianeggiante del territorio. Per gli amanti di trekking, mountain bike, equitazione, passeggiate all’aria aperta il biellese è la zona ideale per itinerari e escursioni come la Grande traversata del biellese, un percorso di 200 km tra montagne, colline e piccoli centri abitati. Il piccolo Lago di Viverone soddisfa le esigenze degli amanti degli sport acquatici come vela, wake board, cannottagio, sci nautico e pesca sportiva.